MANZ. 15. 0014 [Postillato] Milano, Biblioteca Nazionale Braidense
- Osservazioni sull'esemplare
Legatura in pelle e cartone con incisione in oro su piatto anteriore e posteriore e dorso. Sul contropiatto anteriore, cartiglio con la scritta «Istituto salesiano Milano via Copernico, 9 Scuola legatoria». Sul frontespizio, lettera «B» ms, sigla del catalogatore Domenico Bassi. A p. 30, ultima del volume, numero ms.: «190989».
- Vicenda collezionistica
donazione Brambilla
- Presentazione
L’opuscolo presenta un’opera del letterato e commediografo cinquecentesco Giovan Maria Cecchi che si credeva perduta, dal titolo Dichiarazione di molti Proverbi, e Detti, e Parole della nostra lingua fatta da M. Gio. Maria Cecchi a un forestiero, che mandò a chiedere l’esplicazione. Introducendone la trascrizione per gli Accademici della Crusca, Luigi Fiacchi, a sua volta Accademico, scrittore ed editore di testi antichi (tra gli altri, le opere di Varchi, Cavalca, Lorenzo il Magnifico) discute le bellezze e i vantaggi dei modi proverbiali. L'introduzione, o lezione Dei proverbi toscani, è citata in un appunto manzoniano non datato: «Cherubini a Batt el ciod mette “Battere il noce o il chiodo”, e spiega “cercar di persuadere alcuna cosa ad uno”. Io ci trovo una mia postilla ms. tolta dal Fiacchi (Lezione sui proverbi toscani del Cecchi), ed è “Egli batte e ribatte questo chiodo”. Il passo poi del Fiacchi è il seguente: “… le voci e le maniere di dire … a tempo e luogo adoprate fanno tutte la loro buona figura, e ben poche saranno quelle che meritar possano l’ostracismo del Sig. Cesari. Né le accuse di lui ai soli fiorentinismi si limitano … In più luoghi egli batte e ribatte questo chiodo, che fortunatamente ai replicati colpi è ritroso, e non penetra» (STELLA VITALE 2000B, p. 1069). Al lemma Ciod della seconda edizione (1839-56) del Vocabolario milanese-italiano appartenuto a Manzoni (CSM, St. N. 112) si trova in effetti la postilla «”Egli batte e ribatte questo chiodo” Fiacchi», mentre parte della definizione di Cherubini («il noce (Menzini Sat. 2, terz. 67)») è cancellata da un tratto di penna. Il nome di Fiacchi compare anche in un altro appunto, relativo all'Appendice alla relazione Dell'unità della lingua, entro un elenco di autori citati da Cherubini (STELLA VITALE 2000C, pp. 305-306). L'elenco si spiega con un passo dell'Appendice alla relazione , dove Manzoni sostiene che gli estensori di vocabolari dialettali si sono sempre appoggiati al Vocabolario della Crusca «prendendone ugualmente il vivo e il morto» (Appendice alla relazione Dell’unità della lingua, in STELLA VITALE 2000C, p. 233).
- Strumento di scrittura
- penna
- Lingua delle postille
- italiano
- Tipologia delle postille
- commento
- Segni di lettura
- 7
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