MANZ.BRU. A.03. 099-100 [Postillato] Brusuglio, Villa Manzoni

Varchi, Benedetto
{ Delle opere di messer Benedetto Varchi } 6-7: L'Ercolano dialogo di messer Benedetto Varchi nel quale si ragiona delle lingue, ed in particolare della toscana e della fiorentina. Volume primo [-secondo]
Milano : dalla Società Tipografica de' Classici Italiani, contrada di S. Margherita, n°. 1118, 1804
2 volumi ; 8°
Lingua: italiano
Contenuto: Vol. I: Lettera dedicatoria di Monsig. Gio. Bottari All'illustriss. Sig. Marchese Cav. Neri Corsini capitano delle guardie a cavallo dell'A.R. del serenissimo Granduca di Toscana; Prefazione di Monsignor Giovanni Bottari; Lettera De' Giunti al serenissimo principe di Toscana nostro signore; All'Illustriss. ed Eccell. Sig. suo e Padrone Osservandiss. il Signor Don Francesco Medici principe della gioventù fiorentina, e di quella di Siena, umile, e divotissimo servo Benedetto Varchi; Dialogo di Messer Benedetto Varchi intitolato L'Ercolano ovvero Agli Alberi, nel quale si ragiona genarlmente delle Lingue, e in particolare delle Fiorentina, e della Toscana (quesiti I-III). Vol. II: Dialogo di Messer Benedetto Varchi intitolato L'Ercolano ovvero Agli Alberi, nel quale si ragiona genarlmente delle Lingue, e in particolare delle Fiorentina, e della Toscana (quesiti IV-X); Tavola delle cose più notabili e de' vocaboli, e modi di favellare fiorentini.
Presentazione

Attraverso i dieci quesiti del dialogo (i primi tre esposti nel vol. I), Varchi costruisce una vera e propria teoria linguistica, tanto da potersi parlare addirittura di una sorta di linguistica generale ante litteram: vengono infatti toccate questioni come la natura delle lingue, la loro classificazione, il rapporto tra lingua e scrittori (è la prima a produrre i secondi, o viceversa) e la celebrazione del fiorentino (maxime nell’ultimo quesito, nel quale, contrariamente alla posizione di Trissino, Varchi conferma il primato della lingua di Firenze sulle altre varietà linguistiche toscane). Particolarmente significativo, nella prospettiva della riflessione linguistica manzoniana, è l’ottavo quesito, nel quale Varchi si chiede se la fonte migliore per imparare una lingua sia il popolo o gli scrittori. Ignorando «l’infima plebe, e la feccia del popolazzo», chi vuol imparare a parlare una lingua dovrebbe eleggere a propri maestri i parlanti colti.
Il secondo volume dell'Ercolano contiene i questiti dal IV al X. Quattro citazioni dal secondo volume confluiscono nelle postille alla Crusca: ai lemmi dentro e nostro (anche se non individuate da alcun segno di lettura sul testo) e ai lemmi pagare e essere (in questo caso con corrispondenze con notabilia linguistici).


Descrizione della postillatura

Presentano postille verbali, notabilia linguistici e segni di lettura entrambi i volumi.


Fa parte di

Comprende

Esemplari dello stesso insieme
  • Varchi, Benedetto
    1-5: Storia fiorentina di messer Benedetto Varchi. Volume primo [-quinto] [Postillato]
  • MANZ.BRU. A.03. 099-100
    Varchi, Benedetto
    6-7: L'Ercolano dialogo di messer Benedetto Varchi nel quale si ragiona delle lingue, ed in particolare della toscana e della fiorentina. Volume primo [-secondo] [Postillato]

Scheda OPAC SBN
UBOE025770

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