MANZ.BRU. A.03. 099-100 [Postillato] Brusuglio, Villa Manzoni
- Presentazione
Attraverso i dieci quesiti del dialogo (i primi tre esposti nel vol. I), Varchi costruisce una vera e propria teoria linguistica, tanto da potersi parlare addirittura di una sorta di linguistica generale ante litteram: vengono infatti toccate questioni come la natura delle lingue, la loro classificazione, il rapporto tra lingua e scrittori (è la prima a produrre i secondi, o viceversa) e la celebrazione del fiorentino (maxime nell’ultimo quesito, nel quale, contrariamente alla posizione di Trissino, Varchi conferma il primato della lingua di Firenze sulle altre varietà linguistiche toscane). Particolarmente significativo, nella prospettiva della riflessione linguistica manzoniana, è l’ottavo quesito, nel quale Varchi si chiede se la fonte migliore per imparare una lingua sia il popolo o gli scrittori. Ignorando «l’infima plebe, e la feccia del popolazzo», chi vuol imparare a parlare una lingua dovrebbe eleggere a propri maestri i parlanti colti.
Il secondo volume dell'Ercolano contiene i questiti dal IV al X. Quattro citazioni dal secondo volume confluiscono nelle postille alla Crusca: ai lemmi dentro e nostro (anche se non individuate da alcun segno di lettura sul testo) e ai lemmi pagare e essere (in questo caso con corrispondenze con notabilia linguistici).
- Descrizione della postillatura
Presentano postille verbali, notabilia linguistici e segni di lettura entrambi i volumi.
- Fa parte di
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Varchi, BenedettoDelle opere di messer Benedetto Varchi [Postillato]
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- Comprende
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- 1 [Postillato]
- 2 [Postillato]
- Esemplari dello stesso insieme
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Varchi, Benedetto1-5: Storia fiorentina di messer Benedetto Varchi. Volume primo [-quinto] [Postillato]
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MANZ.BRU. A.03. 099-100Varchi, Benedetto6-7: L'Ercolano dialogo di messer Benedetto Varchi nel quale si ragiona delle lingue, ed in particolare della toscana e della fiorentina. Volume primo [-secondo] [Postillato]
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