MANZ.BRU. D.05. 333 [Postillato] Brusuglio, Villa Manzoni
- Osservazioni sull'esemplare
Coperta della brossura mancante; legatura a tratti molto allentata. Postille e segni di lettura; tracce d'uso nella Dissertazione.
- Presentazione
L’improvvisa scomparsa di Antonio Cesari (il 1 ottobre 1828), cui da poco tra l’altro Manzoni aveva indirizzata una lunga missiva (cfr. la lett. 229), poteva da sola motivare l’acquisto delle due opere maggiori dell’abate veronese (la Dissertazione e le Grazie), che l’editore milanese Silvestri dava fuori nel marzo del 1830 (il mese di uscita si ricava dalla copertina in brossura), riunendo in un solo tomo (il n. 73 della sua «Biblioteca scelta di opere italiane antiche e moderne») le due edizioni, della Dissertazione e delle Grazie appunto, uscite l’anno prima. Vi premetteva un lungo discorso anonimo (ma di Ambrogio Levati), efficace ricostruzione dei numerosi studi linguistici cui il padre veronese, a partire dalle vivaci polemiche di Vincenzo Monti, aveva dato impulso. Ne risulta un volume composito, con tre frontespizi diversi (il primo, ad apertura, con data 1830, i due successivi con data 1829. Sulla DissertazioneDella lingua italiana (più precisamente la sua prima ‘costola’: Il sistema del Padre Cesari). Il gran numero di rinvii al capitolo XI della Dissertazione prefigurano i punti salienti della requisitoria cui Manzoni si appresta a porre mano.
- Descrizione della postillatura
Postille di studio (rinvii interni e riscontro con opere d’altri autori) tese a evidenziare i presupposti della riflessione linguistica del Cesari.
- Data della postillatura
La postillatura va collocata a ridosso dell'acquisto (il volume esce nel marzo 1830), e prima dell'avvio del libro Della lingua italiana, riferibile a questo stesso anno. Si distinguono più fasi di postillatura (sino diversi ductus e colore dell'inchiostro, e le postille si depositano in spazi già parzialmente occupati da postille precedenti).
- Strumento di scrittura
- penna
- Lingua delle postille
- italiano
- Tipologia delle postille
- studio; correzione
- Segni di lettura
- 13, 31, 43, 45, 48, 50, 52, 53, 57, 59, 61, 63, 65, 67, 65, 68, 74, 78, 81, 82, 91, 101 65
- Orecchie
- 48, 52 53, 59, 66, 68, 205, 206, 210
- Segnalibri
- Conservato tra le pp. 30-31, un segnalibro annotato, con segnalazione della voce rancidumi, che ricorre a p. 31.
- Nota sui segni non verbali
Da notare alle p. 61 e 65 segni a matita, quasi parentesi aperte e chiuse, che evidenziano due porzioni di testo, probabilmente in servizio di qualche citazione.
- Opere correlate
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