MANZ. 14. 0015 [Postillato] Milano, Biblioteca Nazionale Braidense
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di questo vorrei vedere qualche documento, poichè è cosa capitalissima, e da non asserirsi senza prove. Così pure della eguaglianza delle imposte. Ma senza detrarre al merito del buon Muratori queste cose sono gettate a caso
Luogo dell'opera: Dissertazione XXI: «Dello Stato dell’Italia; dell’abbondanza sugli Abitatori; della coltura delle Campagne; mutazione delle Città; felicità, e infelicità de’ Secoli barbarici»
Termine o passo postillato: S’ammansò a poco a poco quella fiera gente, si accomodò ai costumi civili dell’Italia; e i Popoli godendo nel cuore del Regno la pace, non conoscevano altra guerra se non quella, che si faceva fuori de’ confini contro de’ suoi nemici. Buona giustizia era fatta, si potea portar l’oro in palma viaggiando; e per conseguente tornò la popolazione nelle Città, e Ville, la fertilità nelle coltivate campagne. Deposero i Longobardi gli errori d’Ario, s'imparentarono coi Romani, cioè con gli antichi abitatori d’Italia; e laddove ne’ primi tempi di questo nuovo Regno essi Romani, per attestato di Paolo Diacono, doveano tertiam partem suarum frugum Langobardis persolvere, nel progresso de’ tempi tolta fu quella diversità di trattamento, e divenuti Romani, e Longobardi un Popolo solo, la stessa misura di tributi fu imposta ad ognuno.