CS.M 656 Milano, Biblioteca del Centro nazionale di studi manzoniani
- Osservazioni sull'esemplare
Legatura in pergamena floscia con tracce manoscritte in prima e in quarta di copertina. Sul frontespizio: ai lati dell’incisione, parole mss. illeggibili (quelle di destra barrate con una croce; in basso, due note di provenienza mss.: «Ex libris Marie Augustini de S. Nazario»; e «Est Con[ven]tus S. Caroli Taurini F.F. Erem. Disc. S. Aug.i». Nel controfrontespizio, note mss. in prevalenza calcoli in cifre arabe. Nel contropiatto posteriore, indicazione di prezzo (si riconosce la cifra 3). Alle pp. 612 e 614 annotazioni non decifrabili, probabilmente non postille ma appunti slegati dal testo.
- Presentazione
Prima edizione del poema cavalleresco in ottave di Bernardo Tasso. Il testo è citato di passaggio nel discorso Del romanzo storico: «Se [Trissino], con quella vena d'invenzione, di stile e di verso, avesse scritto un poema cavalleresco, è da credere che non solo questo non avrebbe ottenuta la celebrità popolare di cui godettero, per qualche tempo, l'Amadigi di Bernardo Tasso, e il Giron Cortese di Luigi Alamanni, e qualche altro; ma che si sarebbe perso, sul nascere, tra i meno osservati» (ROMANZO STORICO 2000, p. 49). Il nome di Bernardo Tasso compare anche nella Lettera al Carena, dove si riporta una frase sulla trasandatezza linguistica dei fiorentini che, nel dialogo di Torquato Il Gonzaga ovvero Del piacere onesto, viene attribuita a Bernardo (STELLA-VITALE 2000C, p. 42).
Scheda di Mariarosa Bricchi | Cita questa pagina