MANZ. 16. 0205 [Postillato] Milano, Biblioteca Nazionale Braidense

Pagina: 274

180.

Aver di bisogno usato attivamente: Lasca Arzigog. I.° 3. - farmi avere i danari ch'io ho di bisogno.

barra verticale come segno di richiamo.

Luogo dell'opera: Tomo primo, Vocabolario degli Accademici della Crusca, p. 274
Termine o passo postillato: AVER BISOGNO. Abbisognare. Lat. opus habere. Gr. δεῖν. Bocc. nov. 34. 8. Fece una grandissima, e bella nave nel porto di Cartagine apprestare, e fornirla di ciò, che bisogno avea.

181.

Non aver bisogno, in certi casi, ha forza di significare che quella cosa sia inutile, non vaglia. Fir. Luc. 4.° 1. i' non ho bisogno di queste tue vesciche. Cioè le tue ciarle non vagliono con me, non le gabello e sim.

Luogo dell'opera: Tomo primo, Vocabolario degli Accademici della Crusca, p. 274
Termine o passo postillato: AVER BISOGNO. Abbisognare. Lat. opus habere. Gr. δεῖν. Bocc. nov. 34. 8. Fece una grandissima, e bella nave nel porto di Cartagine apprestare, e fornirla di ciò, che bisogno avea.

182.

Gelosia 3.° 10. Oh voi tremate? - Tu hai buon dir tu, che sei uso alle male notti e a' disagi.

Luogo dell'opera: Tomo primo, Vocabolario degli Accademici della Crusca, p. 274
Termine o passo postillato: (*) AVER buon dire, buon ridere ec. vale Aver buona ragione da far questo e quello. Lasc. Parent. 4. 3. Ridi pure: tu hai buon ridere, che non ti tocca. Maledetto io, che te lo dissi mai!

183.

Aver(ne) cagione. Caro, lett. al card. Farnese 14 9bre 1565: Io mi son doluto, e mi dorrò fin ch'io viva, della gran perdita che s'è fatta del rmo card. di S. Angelo; e V. S. III. può sapere se io n'ho cagione.

Luogo dell'opera: Tomo primo, Vocabolario degli Accademici della Crusca, p. 274
Termine o passo postillato: (*) AVER buon dire, buon ridere ec. vale Aver buona ragione da far questo e quello. Lasc. Parent. 4. 3. Ridi pure: tu hai buon ridere, che non ti tocca. Maledetto io, che te lo dissi mai!

184.

Sacch. nov. 159. Ebbono assai che fare di potere acchetare la moltitudine. Corrisponde appuntino al milanese: aver da fare. >e da dire< <i>Avoir bien de la peine.</i>

Barra verticale come segno di richiamo

Luogo dell'opera: Tomo primo, Vocabolario degli Accademici della Crusca, p. 274
Termine o passo postillato: [L] AVERE che fare. Dep. Dec. 92. Fare ec. importa, così assolutamente detto, Occuparsi, et Esser sempre in faccende. Onde si dice Dar che fare, et Aver che fare, e Fattore quel che cura le faccende del padrone.

185.

qui è avervi cioè esservi.

Luogo dell'opera: Tomo primo, Vocabolario degli Accademici della Crusca, p. 274
Termine o passo postillato: AVER COLPA. Essere in colpa. Lat. in culpa esse, culpari. Gr. ἐναἰτία ειναι. G. V. 12. III. 7. Altri dissono, che non era tradimento a tradire il traditore, se colpa vi ebbe.

186.

>Aver colpa: esempio fallito, perchè in esso questo modo ha forza< Caro Accad. Banchi: e gli altri che non ci hanno colpa.

Luogo dell'opera: Tomo primo, Vocabolario degli Accademici della Crusca, p. 274
Termine o passo postillato: AVER COLPA. Essere in colpa. Lat. in culpa esse, culpari. Gr. ἐναἰτία ειναι. G. V. 12. III. 7. Altri dissono, che non era tradimento a tradire il traditore, se colpa vi ebbe.