MANZ. 16. 0205 [Postillato] Milano, Biblioteca Nazionale Braidense

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>L'amico si adopera ad accennare per< Amico, coll'articolo, s'adopera ad accennare persona della quale si è già parlato, o che facilmente >facilmente< possa essere intesa, ed è modo usatissimo anche in Lombardia. Sacch. nov. 153. Quanto più aspettavano l'amico, tanto più si dilungava. E nov. 167. E vedute più e più giunse a quella dell'amico. Malm. 10. 41. e si comincia il giuoco, Al suon del qual l'amico comparisce. Buon. Fier. III.ª 5.° 1.ª L'amico ha fitto il capo in quegli argenti. Caro, lett. al Varch, t. 2. p. 85: Vedete se l'amico è per guarir dell'umore, quando procura infamia a sè stesso.

passo postillato segnalato con +.

Luogo dell'opera: Tomo primo, Vocabolario degli Accademici della Crusca, p. 124
Termine o passo postillato: AMICO. §. V. Amico anche in disonesto significato. Lat. amasius, amasia, amica. Gr. ἑταἱρα. Bocc. nov. 16. 25. Io sono disposto dove ella disonestamente amica ti fu, che ella onestamente tua moglie divenga. E nov. 17. 18. Non essendo la sorte contenta d'averla di moglie d'un Re, fatta divenire amica d'un Castellano. E nov. 19, 33. È tanto l'amore, che l'amico, e 'l marito le porta, che con lei languamente dimorati, niuno la conosce. G. V. 1. 12. 2. Menollasene in Grecia, e tennela per sua femmina, ovvero amica. Dant. Inf. 30. Quella è l'amica antica Di Mirra scellerata, che divenne Al padre, fuor del dritto amore, amica.