MANZ. 11. 0064-0079 [Postillato] Milano, Biblioteca Nazionale Braidense
- Presentazione
La grande Histoire del Sismondi vide la luce a Parigi tra il 1809 e il 1818 in sedici volumi (ma i primi quattro avevano già visto la luce a Zurigo nel 1807-8): Manzoni possiede dunque la princeps dell’opera completa. Dopo essere stato, con gli amici della De Staël, fieramente avverso a Napoleone, durante i Cento Giorni (dopo un colloquio con l’Imperatore) Sismondi mutò affatto opinione e si allineò con i suoi fautori, riponendo in lui quelle speranze di riscatto che sarebbero ben presto naufragate a Waterloo. L’opera riveste, tra le letture del Manzoni, un rilievo affatto speciale: l’ideazione del Carmagnola e più ancora della Morale cattolica vi si legano strettamente: e evidenti tracce ne restano anche nell’ideazione e composizione dell’Adelchi, del Discorso sui Longobardi (vi legge una delle più convinte asserzioni del rapporto conflittuale tra popolo dei conquistatori e dei conquistati), e ancora nella composizione dei Promessi sposi (precisamente nel Fermo e Lucia). Questo per dire che si tratta, per più riguardi, di opera decisiva nella formazione di Manzoni e degli intellettuali della sua generazione, contribuendo in modo decisivo, com’è noto, alla formazione di una coscienza nazionale liberale in Italia.
La lettura dell’Histoire ha come terminus ante quem il 15 gennaio 1816, data della lettera con la quale Manzoni poteva annunziare a Fauriel l’intenzione di scrivere la sua prima tragedia. Nell’ultimo dei volumi, il sedicesimo, avrebbe letto quel consuntivo dell’Histoire che doveva dare appicco alla Morale cattolica. E il volume ne custodisce una testimonianza importante: si tratta della scansione dei capitoli della prima Morale cattolica, riportata nel margine, perfettamente rispondente alla successione dei capitoli (i quali riportano ciascuno una citazione dell’Histoire). L’apologia delle lotte delle repubbliche italiane si chiudeva, com’è noto, con la diagnosi delle cause (quattro per l’esattezza) della loro decadenza e annientamento, prima tra tutte la religione: «la prima, e la sola a cui mi propongo di rispondere» (Morale cattolica, p. 16). La rispondenza, praticamente perfetta, della numerazione delle argomentazioni lascia quasi sconcertati: pressoché nessuna titubanza nell’individuare le argomentazioni cui contrabattere in altrettanti capitoli del pamphlet. Solo l’usura delle pagine tradisce la lunga riflessione che precedette quella diagnosi e perfetta delimitazione di ‘campo’. L’opera era stata posta all’indice: e Manzoni chiese dispensa papale per la sua consultazione.
- Opere correlate
- Bibliografia
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- BRAMBILLA-BONGHI-SFORZA 1883-1898 = Manzoni Alessandro, Opere inedite o rare di Alessandro Manzoni, pubblicate per cura di Pietro Brambilla, da Ruggiero Bonghi e Giovanni Sforza, Milano, Rechiedei, 1883-1898 (voll. 5)
- BADINI CONFALONIERI 2012 = Manzoni Alessandro, Scritti storici e politici, A cura di Luca Badini Confalonieri, Torino, Unione tipografico-editrice torinese, 2012
- Comprende
-
- 1
- 2
- 3
- 4 [Postillato]
- 5
- 6
- 7
- 8
- 9
- 10
- 11
- 12
- 13
- 14
- 15
- 16 [Postillato]
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