La sezione Opere
[…] ritengo infatti che si debba dare al lettore anche l'impressione di quello che il Manzoni volesse che fossero «le opere di A. M.»
Questa sezione di Manzoni Online identifica tutti i testi o gli insiemi testuali prodotti dall’autore, qualunque sia il processo della loro trasmissione, di ciascuno fornendo una scheda uniforme.
L’identificazione primaria di ogni opera è basata sul titolo, nella maggior parte dei casi fissato dall’autore, altrimenti ripreso dalla tradizione più autorevole (in questo caso distinto con le parentesi quadre); dove ricorrano, del titolo sono comunque registrate le varianti alternative, autografe o no, segnalando la sede che le tramanda.
L’organizzazione di ogni singola scheda deriva dalla considerazione d’assieme della tipologia della produzione manzoniana, i cui tipi sono definiti innanzitutto sulla base delle relazioni stabilite dall’autore con e tra le proprie opere.
Da questo punto di vista un primo livello mostra lo stato testuale di ogni opera, distinguendo preliminarmente tra opera compiuta e non compiuta, oppure riconoscendone la natura di avantesto; quindi segnalando il grado di approvazione alla pubblicazione concesso dall’autore, che può essere mutato nel tempo. Nel caso di Manzoni è infatti necessario distinguere sia opere pubblicate o non pubblicate in vita (una distinzione che in un prossimo futuro dovrà essere perfezionata, per riconoscere il grado di pubblicazione realizzato anche non a stampa), sia opere approvate e non approvate, in quanto raccolte o no dall’autore nelle Opere varie, nelle due successive edizioni 1845 e 1870.
Per esempio il carme In morte di Carlo Imbonati è pubblicato in un’edizione curata da Manzoni (1806), ma non accolto nelle Opere varie.
Anche per ogni possibile incremento, il quadro è completato dalla classificazione di ogni opera come Certa/Incerta/Apocrifa, e dall’essere Traduzione.
Una seconda considerazione riguarda l’organizzazione di testi diversi in un unico insieme, secondo le forme peculiari che vengono stabilite da Manzoni.
Si possono avere casi di macrotesto, in cui i singoli elementi di per sé autonomi sono però concepiti e raccolti in un insieme di cui fanno parte alla pari (Inni sacri). Avremo quindi sia una scheda per l’opera “macro” dove saranno indicate quelle che in essa sono comprese, sia una scheda per ciascuna delle opere “micro” (Il Natale, ecc.), che reciprocamente di quella fanno parte.
Si possono avere altri casi, in cui un’opera principale è accompagnata da una o più altre opere pure testualmente autonome ma che sono concepite per essere il necessario complemento di altre (I promessi sposi con la Storia della Colonna infame). Anche in questo caso avremo una scheda per l’opera principale, con l’indicazione di quelle che ne sono il complemento; e reciprocamente una scheda per ogni opera che sussiste come complemento di un’altra.
Caso diverso, che la scheda distingue, è quello di opere che sono invece accompagnate non da opere “complemento” ma da paratesti (prefazioni, dediche, ecc.).
Di ogni opera vengono forniti gli elementi più esterni che la caratterizzano, molti dei quali possono permettere di inserirla in insiemi analoghi anche di altri autori: il genere, per categorie molto generali; l’«insieme editoriale», cioè la definizione sotto cui l’opera è stata pubblicata in raccolte non d’autore, spesso smembrando le unità stabilite da Manzoni; la forma, intesa qui solo come distinzione tra le due possibilità prosa/versi e per la loro eventuale compresenza; l’estensione; l’incipit; il metro.
A un livello più interno, del contenuto di ogni opera viene fornita una descrizione, molto varia in relazione al tipo di testo, alla sua complessità, alla sua rilevanza o alla sua particolarità; e una indicazione della sua struttura interna.
Un’ulteriore insieme di informazioni fondamentali riguarda l’elaborazione e la storia del testo, ricostruita quanto più è possibile sulla base degli studi filologici più aggiornati, ma in molti casi rivista grazie allo studio di prima mano svolto sui testimoni e sui documenti. Di ogni opera si fornisce quindi l’elenco dei testimoni manoscritti, per la massima parte dei quali è stabilito un collegamento alla scheda relativa, con la loro riproduzione; e l’indicazione della prima edizione (editio princeps). Un’ultima sezione raccoglie le edizioni di riferimento, quelle cioè che per il loro contributo scientifico servono allo studio e alla comprensione approfondita di quell’opera.
Per ulteriori informazioni contattare l’editor della risorsa:
giorgio.panizza@unipv.it.
Data aggiornamento: 16 novembre 2020
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