Lettera al Casanova
Insieme editoriale: Scritti linguistici inediti
Lettera privata, datata 30 marzo 1871, inviata da Manzoni al letterato napoletano Alfonso Della Valle di Casanova. Per i contenuti, che vertono sul confronto tra la prima e la seconda stampa dei Promessi sposi, e perché Manzoni dichiara esplicitamente il proposito di pubblicarla, la lettera rientra a tutti gli effetti nella costellazione degli scritti linguistici manzoniani, e ne rappresenta l'ultimo risultato concluso.
Scopo dichiarato della lettera è ribadire che la seconda edizione del romanzo ha rappresentato un miglioramento rispetto alla prima, nonché attribuire tale miglioramento all'uso del fiorentino; circolarmente, la bontà della scelta linguistica viene confermata attraverso la dimostrazione del suo effetto positivo sulla scrittura romanzesca. Per raggiungere il suo obiettivo Manzoni insiste, presentando come figura di modestia cioè che è in effetti architrave argomentativo del testo, sul fatto che non a lui, ma al popolo fiorentino (vero «autore» e «correttore» del romanzo) va attribuito ogni merito. È dunque grazie alla nuova dizione, raggiunta con l'intervento dei revisori Gaetano Cioni, Giambattista Niccolini ed Emilia Luti, che la quarantana ha «sostituito lo spigliato allo stentato, l'agile al pesante, il per l'appunto all'astratto»: un effetto, puntualizza di nuovo Manzoni, che «non è dovuto a delle mie alzate d'ingegno, ma ai mezzi che somministra il vocabolario d'un popolo». Entrano nella lettera, a sostegno della dimostrazione, due ricordi personali: la resa del poeta Giuseppe Giusti, dapprima partigiano della ventisettana e infine costretto ad ammettere, dopo un saggio di lettura comparata ad alta voce, la superiorità della quarantana; e la vicenda della Lettre a M.r Chauvet, stesa dal giovane Manzoni direttamente in francese senza i travagli che avrebbero, anni dopo, accompagnato la revisione del romanzo: prova di come la Francia possedesse una lingua stabile e accessibile che all'Italia mancava.- Struttura
Lettera, seguita da un post scriptum
- Storia del testo
Occasione della lettera fu l'invio a Manzoni, da parte di Casanova, di un raffronto da lui realizzato tra le due edizioni dei Promessi sposi, e la sua richiesta di consentirne la pubblicazione (la lettera di Casanova non è conservata). Accordato il consenso, Manzoni chiede a sua volta di poter pubblicare la propria lettera al Casanova: «Avendo in pensiero di scrivere un ultimo opuscolo sulla lingua, desiderei d'aggiungerci questa lettera con l'intitolazione a Lei; e gliene chiedo l'assenso» (Stella-Vitale 2000C, p. 325). L'«opuscolo» è probabilmente da identificarsi con i frammenti superstiti del testo Della parte che possa competere agli scrittori nelle lingue, che Manzoni progettava di dedicare a un tema fino ad allora trascurato, cioè lo stile indviduale degli autori. Incompiuto l'opuscolo, anche la lettera al Casanova rimase inedita, e apparve a stampa per la prima volta solo nel 1874, entro un altro lavoro di confronto tra la prima e la seconda edizione del romanzo, il saggio di Luigi Morandi Le correzioni ai Promessi sposi e l’unità della lingua.
- Date di elaborazione
La lettera è datata 30 marzo 1871
- Relazioni
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- ha come complemento: Della parte che possa competere agli scrittori nelle lingue
- Testimoni manoscritti (vedi tutti)
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Manz.B.VI.4a •
Milano, Biblioteca Nazionale Braidense
(abbozzo)
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Manz.B.VI.4b •
Milano, Biblioteca Nazionale Braidense
(copia di mano di Vittoria Brambilla)
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Manz.B.VI.4a •
Milano, Biblioteca Nazionale Braidense
- Prima edizione
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- MORANDI 1874 = Manzoni Alessandro, Le correzioni ai Promessi sposi e l'unità della lingua. Lettera inedita di Alessando Manzoni, con un discorso di Luigi Morandi, Milano, Rechiedei, 1874
- Edizioni di riferimento
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- STELLA-VITALE 2000C = Manzoni Alessandro, Scritti linguistici editi, A cura di Angelo Stella e Maurizio Vitale, Milano, Centro Nazionale Studi Manzoniani, 2000 (Edizione nazionale ed europea delle opere di Alessandro Manzoni, vol. 19)
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ARIETI-ISELLA 1986
= Manzoni Alessandro, Tutte le lettere, a cura di Cesare Arieti, con un'aggiunta di lettere inedite o disperse a cura di Dante Isella, Milano, Adelphi, 1986 (Classici, 50)
(lettera 1535)
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