Lettera n. 947

Mittente
Manzoni, Alessandro
Destinatario
Carena, Giacinto
Data
1 agosto 1850
Luogo di partenza
Lesa (Lago Maggiore)
Luogo di arrivo
Torino [ma Firenze]
Lingua
italiano
Incipit
Non ho altro argomento che la sua bontà
Indirizzo
Al Chiarissimo Signore | Il Sig.r Cavaliere Giacinto Carena | Membro dell'Accademia delle Scienze, etc. | Torino
Regesto

A tre anni di distanza dalla proposta di Carena di pubblicare in rivista la lettera sulla lingua (vd. lettere n. 793 e n. 796), Manzoni lo avverte che lo scritto è ora in corso di stampa con «qualche correzione e qualche aggiunta». Lo scrittore si preoccuperà di spedire a Carena le prove di stampa, se è ancora intenzionato a pubblicarla. Manzoni invita inoltre Carena a proseguire il lavoro al Prontuario.

Note

L'8 agosto Carena rispose da Firenze, dove si trovava per indagini linguistiche, che non avrebbe pubblivato la lettera manzoniana per non danneggiare l'editore (vd. CARTEGGI LETTERARI 2017, pp. 1088-1089).

Testimoni
  • (originale) Torino, Biblioteca dell'Accademia delle Scienze, n. 20154
    (Timbri postali: «LESA | 1 | AGO. | 50»; «TORINO | 2 | AGO. | 50»; «2. AG.»; «DOPO LA | PARTENZA»; «FIRENZE | 6 | [A]GO | 1850». A c. 2v, nell'indirizzo, «Torino» è cassato e sostituito da altra mano in inchiostro blu con «Firenze». A c. 1r, sotto la data, di mano di Carena «ricevuta in Firenze il 7. | risposta l'8. ag.o».)
Edizioni
  • ARIETI-ISELLA 1986, lettera n. 947, vol. II, pp. 538-539, note alle pp. 951-952.
  • CARTEGGI LETTERARI 2017, lettera n. 431, pp. 1086-1087.
Opere citate

Sulla lingua italiana. Lettera al signor cavaliere consigliere Giacinto Carena

+ Testo della lettera

Chiarissimo Signore,

Non ho altro argomento che la sua bontà per supporre che, dopo tre anni (e che anni!) Ella si rammenti ancora del desiderio gentilmente manifestatomi, di pubblicare, in una Revista, la troppo lunga lettera sulla lingua, ch'ebbi l'onore di scriverLe, e della preghiera ch'io Le feci d'aspettare che fosse stampata in un'edizione già avviata, di varie mie operucole. A ogni modo, è per me una fortunata occasione di rimettermi nella sua memoria, il doverLe partecipare che finalmente quella lettera è sotto il torchio. Quindi, se mai Ella persistesse in quella per me onorevolissima intenzione, mi farò premura di farLe spedire da Milano le ultime prove di stampa, sulle quali, profittando del suo permesso, ho fatta qualche correzione e qualche aggiunta. In questo caso, La pregherei d'aggiungere alla ristampa un cenno per avvertire che è fatta di consenso dell'autore; non perché una tale dichiarazione sia necessaria per la gente discreta; ma affinché i contraffattori di mestiere non ci trovino un pretesto di crederla roba del pubblico.
Spero che il ritardo della pubblicazione d'altre parti del suo Prontuario non sarà stato anch'esso, se non accidentale e temporario. Ma, se ci fosse bisogno di stimolo, mi permetta ch'io mi faccia del mio desiderio e della sua bontà un titolo di pregarLa di non tener più a lungo nascosto un lavoro così utile, e, per chi l'intende bene, necessario.
Gradisca le proteste del profondo e sincero ossequio, col quale ho l'onore di dirmeLe

Umil.mo dev.mo servitore
Alessandro Manzoni