Lettera n. 920

Caro Stefano,

Con gran piacere abbiamo ricevuta ieri la tua del 9, che accusa la ricevuta delle tre mie. Ora che si sono aperte le cateratte, speriamo che avrai avute anche le quattro che ti scrisse tua madre ne' giorni consecutivi. Ti do bone nove di lei, e questa volta ci aggiungo anche una prova, ed è che ieri, essendo la giornata bellissima, uscì a far due passi.
Affinchè questa lettera non passi senza una commissione, te ne do una, che sono quasi certo che non potrai eseguire; ma fo conto che siano chiacchiere fatte davanti al foco. Mi servirebbe molto, per un passo del dialogo che sto terminando, un volume della Collection de Mémoires de la Révolution franç[aise] ed è quello che contiene le Mémoires o qualcosa di simile, di Meillan. Se mi domandi dove lo potresti trovare, ti rispondo con uno di quei se, coi quali, come sai, on met Paris dans une bouteille. Se Trechi fosse a Milano, lui lo ha, e da lui l'avresti subito. Ma non essendoci Trechi, come si fa? Lo so io? So che tra i non impossibili c'è anche questo, che tu veda qualcheduno che l'abbia, o che conosca chi l'abbia. Forse Pietro potrebbe trovarlo da Alessandro Melzi. A ogni modo, la non impossibilità basta perchè si possa parlare ragionevolmente d'una cosa qualunque. E se non serve, non nuoce neppure.
Il bello è che forse non t'arriverà neppure questa lettera, giacchè, avendo la mia petizione, è probabile che tu possa metterti in viaggio prima di Giovedì. E questo sarebbe il meglio. Vadano pure in perdizione le lettere, purchè ritorni Stefano. Saluta tutti, e ricevi un abbraccio anticipato del

tuo aff.mo padre
Alessandro Manzoni