Lettera n. 861
- Mittente
- Manzoni, Alessandro
- Destinatario
- Casati, Gabrio
- Data
- 13 settembre 1848 (13 7.bre 1848.)
- Luogo di partenza
- Lesa
- Luogo di arrivo
- Torino
- Lingua
- italiano
- Incipit
- Al vedere nella soprascritta i miei riveriti caratteri
- Indirizzo
- All'Ill.mo Signore | Il Signor Conte Gabrio Casati | Presidente della Consulta Lombarda presso il Ministero | Torino
- Regesto
Alessandro Manzoni spedisce all'amico Casati l'articolo Indipendenza politica e liberismo economico affinché lo proponga anonimamente ai redattori della «Concordia» (dove apparirà il 15 settembre 1848). Lo scrittore raccomanda assoluto riserbo, chiede all'amico di bruciare l'articolo, qualora venga rifiutato dalla rivista e lo prega altresì di distruggere la lettera.
- Note
Autografo già di proprietà della libreria antiquaria «Il Polifilo» di Milano. Timbro postale: «14 sett. To.».
- Edizioni
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- SFORZA 1882-1883, vol. II, p. 179.
- SFORZA 1882, incompleta e con data errata «13 novembre 1848».
- FERRARI 1907, p. 224 (dall'autografo).
- ARIETI-ISELLA 1986, lettera n. 861, vol. II, pp. 452-453, note alle pp. 908-909.
- Opere citate
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Indipendenza politica e liberismo economico
Carissimo e Pregiatissimo Amico,
Al vedere nella soprascritta i miei riveriti caratteri, tu ti sei aspettata una seccatura, e non ti sei ingannato. Un articolo di giornale m'ha fatto saltare (cosa nova per me) il grillo di scriverne un altro, e per conseguenza vorrei vederlo pubblicato, ma serbando il più stretto incognito. Ricorro quindi a te, e in segreto di confessione, che, come sai meglio di me, esclude anche il cenno più lontano. M'immagino che conoscerai qualcheduno de' redattori della Concordia, o almeno qualcheduno che ne conosca qualcheduno.
In questo caso, ti prego di presentare o di far presentare a quella Direzione l'articolo accluso, e se è possibile, a persona che non dica neppure d'averlo avuto da te. Ben inteso che l'articolo non deve essere raccomandato, ma semplicemente offerto, di maniera che possa essere rifiutato, se non gradisce, senza timore di mancar di riguardo a te. Nel qual caso ti prego di bruciarlo, come ti prego di bruciar questa lettera, affinchè non rimanga traccia veruna della cosa.
Non so se, in tanti affari che hai avuti e hai probabilmente per le mani, te ne sarà mai capitato uno così piccolo, e insieme ravvolto in tanto mistero. Ma tu sai che i piccoli possidenti sono più gelosi de' latifondiari, e che ai più angusti campicelli si mettono le siepi più fitte. Potrà parere forse più strano che un proprietariuzzo faccia con tanta libertà suo procuratore per un affaruccio chi deve pensare a de' latifondi; ma a questo ho una scusa anche migliore, la tua antica e inalterata bontà per me.
Con la speranza di rivederti in tempi più lieti, se Dio mi lascia ancora un pochino quaggiù, e senza bisogno d'esprimerti quei sentimenti di stima e d'affetto, che ti sono abbastanza noti, t'abbraccio e sonoTuo dev. aff. amico
Alessandro ManzoniTante cose da parte di mia moglie e di Stefano mio amanuense.
Poscritta superflua, ma abbondanza non nuoce: L'articolo, se è ricevuto, non dev'essere alterato nella minima parte.