Lettera n. 780
- Mittente
- Manzoni, Alessandro
- Destinatario
- Montanelli, Giuseppe
- Data
- 18 agosto 1846
- Luogo di partenza
- Milano
- Luogo di arrivo
- Pisa
- Lingua
- italiano, latino
- Incipit
- Andavo dicendo: spero nel Montanelli
- Indirizzo
- Al Chiar.mo Signore | Sig.r Professor Giuseppe Montanelli | Pisa
- Regesto
Alessandro Manzoni apprende con gioia l'esito positivo del giudizio di prima istanza nella causa legale contro l'editore Le Monnier per la ristampa non autorizzata dei Promessi sposi. Lo scrittore ringrazia l'avvocato, il quale si era congratulato con lui per le future nozze di Vittoria con Giovanni Battista Giorgini e lo prega di riferire i suoi ringraziamenti al professor Silvestro Centofanti che gli ha fatto dono di una sua opera (forse il volume Del platonismo in Italia).
- Testimoni
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(originale)
Firenze, Collezione Vicchi-Finzi,
Collezione privata
(Timbri postali: «Ago. 1846»; «Milano 19 Ago.»)
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(originale)
Firenze, Collezione Vicchi-Finzi,
Collezione privata
- Edizioni
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- D'ANCONA 1910, p. 443.
- ARIETI-ISELLA 1986, lettera n. 780, vol. II, pp. 368-369, note alla p. 870.
- Opere citate
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Pregiat.mo Amico,
Andavo dicendo: spero nel Montanelli e nella giustizia toscana; ora dico: viva il Montanelli e la giustizia toscana. Certo, la cosa era chiara; ma l'avevano quasi fatta sparire, e bisognava accender de' lumi per ritrovarla, come ha fatto Lei, tanto felicemente, quanto abilmente.
In verità, non mi pareva possibile che una causa tale, e così potentemente difesa avesse a correr pericolo; ma veniva ogni tanto a disturbarmi la fantasia quel brutto: habent sua sidera lites. Ora, come Lei mi dice, e come mi par chiaro, ci può volere ancora pazienza, ma paura non se ne può più avere. Questa decisione era aspettata qui da tutti gli stampatori, i quali, per quel che mi si dice, ne sono contenti come se avessero vinto loro. Sicchè, se mi mettessi a ringraziarLa, che sarebbe prendere un bell'impegno, dovrei farlo anche in nome di molt'altri.
E non La ringrazio neppure della parte ch'Ella prende al fortunatissimo matrimonio della mia Vittorina. So che Lei le vuole bene, so quant'è buono, so che conosce intimamente Giorgini; e sapevo già per conseguenza che doveva naturalmente averne piacere.
Sono ben contento dell'occasione che mi si offre di far pervenire i miei ringraziamenti al Sig.r Prof. Centofanti, il quale ha voluto ch'io tenessi dalla sua bontà un saggio di quel suo forte ingegno, che già m'era noto per fama.
Afferro vivamente la speranza ch'Ella mi dà di vederla a Genova. E intanto, col sentimento d'una vecchia amicizia, mi dicoTutto suo
Alessandro ManzoniP. S. — Fino dall'anno passato, avevo pregato Giorgini di rappresentarmi presso di Lei. Ora che la causa è finita, o almeno uno stadio è percorso, sarebbe troppo strano che Ella, oltre i tanti incomodi, dovesse rimanere ancora in disimborso. Spero che mi tratterà veramente da amico col non far cerimonie.