Lettera n. 759
- Mittente
- Manzoni, Alessandro
- Destinatario
- Capponi, Gino
- Data
- 11 luglio 1845
- Luogo di partenza
- Milano
- Luogo di arrivo
- Firenze
- Lingua
- italiano
- Incipit
- La bontà dalla parte vostra, e l'affetto dalla mia
- Indirizzo
- Al Signor | Signor Marchese Gino Capponi | Firenze
- Regesto
Alessandro Manzoni chiede al marchese Gino Capponi di essergli mallevadore nella causa che sta per intentare contro l'editore Le Monnier, colpevole di avere ristampato i Promessi sposi secondo il testo della Ventisettana senza il suo consenso.
- Testimoni
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(originale)
Milano, Biblioteca Nazionale Braidense,
Manz.B.XXXII.29, cc. 2rv
(Timbri postali: «15 | LUG. | 1845 | FIRENZE»; «MILANO | 12 LUG.»; «AF[FR.] FRONTIERA».)
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(originale)
Milano, Biblioteca Nazionale Braidense,
Manz.B.XXXII.29, cc. 2rv
- Edizioni
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- GNECCHI 1896, pp. 103-104 (con riproduzione fotografica).
- BELLEZZA 1921, p. 273 (riprodotta in facsimile).
- ARIETI-ISELLA 1986, lettera n. 759, vol. II, pp. 350-351, note alle pp. 854-855.
- CARTEGGI LETTERARI 2017, lettera n. 377, pp. 929-939, note alle pp. 930-932.
- Opere citate
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Veneratissimo Amico,
La bontà dalla parte vostra, e l'affetto dalla mia, mi fanno coraggio, non solo a darvi questo titolo, ma a usar liberamente, e forse troppo, de' diritti che porta con sé. Vengo a chiedervi un favore addirittura. Una contraffazione de' Promessi Sposi pubblicata costì dal Sig.r Le Monnier, è talmente dannosa per me, e come fatto, e come esempio dopo la Convenzione de' due governi sulla proprietà letteraria, che mi trovo costretto a movergli una lite. Il mio bravo avvocato, e vostro amico, il Professor Montanelli m'ha fatto dire che non si può senza un mallevadore. Prendetela con la bontà vostra, se ho pensato subito a voi, e non ho potuto pensare a nessun altro. È inutile aggiungere che vi fo questa preghiera nella supposizione che nessun riguardo vi possa trattenere dall'esaudirla. Basta bene che sia una seccata.
In ogni caso, sarà stata per me un'occasione felice di rammentarmi a voi, e d'esprimervi quell'alta e affettuosissima stima che ho comune con tutti quelli che vi conoscono, ma che mi pare di sentire in una maniera non affatto comuneIl vostro devotissimo e affezionatissimo
Alessandro Manzoni