Lettera n. 719

Pregiatissimo Signore,

S'io avessi saputo che qui si facevano ostacoli alla vendita della traduzione ch'Ella m'ha fatto l'onore di pubblicare, mi sarei dato immediatamente premura di farli levare, per quanto potesse dipender da me; ma non ne sono stato informato che dalla sua gentilissima lettera. E quando ebbi il piacere di riceverla, questi ostacoli erano già sicuramente levati, perchè, già da qualche giorno, la Censura m'aveva domandato (non senza mia sorpresa, giacchè credo anch'io che le traduzioni non cadano sotto la legge) se davo il mio assenso alla vendita; e, com'Ella può credere, non tardai un momento a darlo. La sola sua eccessiva modestia poteva farle supporre che dalla parte mia ci potessero essere difficoltà a una cosa tutta gentile dalla parte sua, e tutta onorevole per me. Sono dispiacentissimo dell'inconveniente, ma ci trovo almeno con piacere l'occasione di renderle le più vive grazie di quest'onore ch'Ella ha voluto fare alla mia povera operucola.
Gradisca con questi ringraziamenti i miei più sinceri auguri, e quelli pure della mia famiglia e di Lorenzo Litta; e mi creda quale, con la più distinta considerazione, ho l'onore di dirmeLe

Umil.mo aff.mo servitore
Alessandro Manzoni