Lettera n. 597

Carissimo Zio,

Ti chiedo scusa d'aver tanto ritardata la restituzione della lettera di Giacomo: n'è stata cagione la lunghezza della mia, e l'averla dovuta scrivere in poco buona disposizione di salute. Pare che dovrebbe bastare l'incomodo che ti do di spedirla; ma, avvezzo come sono alla tua bontà, ti prego anche di scrivere a Giacomo due cose, che non ho voluto metter nella lettera, per lasciarla ostensibile, nel caso che gli paresse opportuno di mostrarla, sebbene sia scritta da cane: ma qui non si tratta d'amor proprio.
L'una è che credo anch'io che, prendendo l'affare cattiva piega, convenga veder d'uscirne con un compenso al Nobile; e che mi pare che sarà meglio farne la proposta, non a lui, ma all'autorità, quando questa riguardasse le spese già da lui fatte, come una forte difficoltà. E quanto all'entità della somma, lo prego di far lui, secondo crederà meglio: così riguardo alle cautele, intorno alle quali non ha certo bisogno di miei suggerimenti.
L'altra è che lo ringrazio del principio d'informazione che mi dà intorno al corrispondente de' miei stampatori, e che aspetto le ulteriori, e lo prego di più di sapermi indicare, per ogni caso, un libraio onesto e solido, col quale convenga entrare in trattative.

Scusa ed ama il tuo

Aff.mo Nipote ed Amico
Alessandro