Lettera n. 257
- Mittente
- Manzoni, Alessandro
- Destinatario
- Monti, Vincenzo
- Data
- 15 giugno 1827
- Luogo di partenza
- Milano
- Luogo di arrivo
- Monza
- Lingua
- italiano
- Incipit
- Questa cantafavola
- Indirizzo
- Al Chiarissimo Signore | Il sig.r Cav. V. Monti | Monza
- Regesto
Alessandro Manzoni invia a Vincenzo Monti una copia dei Promessi sposi; ha avuto notizie da un amico comune sulla salute di Monti.
- Testimoni
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- (originale) Venezia, Collezione Federico Pellegrini, Collezione Federico Pellegrini
- (copia) Milano, Biblioteca Nazionale Braidense, Manz.B.I.76bis
- Edizioni
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- LETTERE INEDITE 1888, p. 1.
- SFORZA 1912-1921, vol. II, p. 281.
- BERTOLDI 1928-1931, vol. VI, p. 281.
- ARIETI-ISELLA 1986, lettera n. 257, vol. I, pp. 417-418, note alla p. 909.
- CARTEGGI LETTERARI 2016, lettera n. 82, pp. 217-218, note alle pp. 218-219.
- Opere citate
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Mio caro ed illustre amico
Questa cantafavola vi doveva esser presentata costì, senza parole e con molto rossore, dalla Giulietta mia, e, dirò anche, un po' vostra per ammirazione e per riconoscenza: e io mi godeva tutto nell'imaginarmi un così caro pudore dinanzi a una fama pur tanto cara. Ma una incomodissima flussione alla gola mi tiene la poverina in letto, già da due giorni, e, quantunque declinata, mostra di volerla tenere per più altri in casa. Abbiatevi dunque per ora la cantafavola sola: non già ch'io intenda di condannarvi a leggerla; ma Voi la dovete pur tenere da me. E tosto che il male e il medico lo consentano, verremo a ringraziarvi dell'averla ricevuta.