Lettera n. 1174
- Mittente
- Manzoni, Alessandro
- Destinatario
- Manzoni Borri, Teresa
- Data
- 3 settembre 1856
- Luogo di partenza
- Varramista
- Luogo di arrivo
- Lesa
- Lingua
- italiano
- Incipit
- Varramista? Sì signora
- Indirizzo
- Alla Signora | Sig.ra Teresa Manzoni nata Borri | Lesa | (Lago maggiore Stato Sardo)
- Regesto
Alessandro Manzoni scrive alla moglie Teresa che è a Varramista presso Gino Capponi, e che si intrattiene con lui sulla questione della lingua italiana, lavorando al progetto di un vocabolario dell'uso di Firenze. Lo scrittore comunica che al ritorno del genero Giovan Battista Giorgini andrà a Viareggio, da dove ripartirà per Milano.
- Testimoni
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(originale)
Milano, Biblioteca Nazionale Braidense,
Manz.B.XXX.48/10, cc. 2rv
(Timbri postali: «VIA DI | SARZANA»; «GENOVA | 5 | SET | 56 | 7 S»; «LESA | 6 | SET | 56»)
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(originale)
Milano, Biblioteca Nazionale Braidense,
Manz.B.XXX.48/10, cc. 2rv
- Edizioni
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- SCHERILLO-GALLAVRESI 1923, vol. III, p. 104.
- ARIETI-ISELLA 1986, lettera n. 1174, vol. III, pp. 113-115, note alle pp. 631-632.
- Opere citate
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[Per un Vocabolario dell'uso fiorentino]
Mia cara Teresa,
Varramista? Sì signora: una carissima lettera, con la quale Gino m'annunziava di voler venire a Viareggio, per stringermi ancora una volta la mano, mi determinò a risparmiare a lui la noia e l'incomodo della gita, e a procurare a me una più lunga dimora con lui. Sono dunque qui da ierialtro a godermi la sua compagnia, nella quale si passano le giornate senza avvedersene. Oltre che l'uomo sa parlar di molte e molte cose, e di tutte bene, c'è l'argomento della lingua, sul quale si sta lungamente, e si torna spesso; e poichè lui non ci s'annoia, puoi immaginarti se io ci trovo piacere. S'è fatto venire il vocabolario della Crusca, e quello dell'accademia francese, e si confrontano, e si fa in piccolo e a pezzi e bocconi, quello che come sai, io credo che s'avrebbe a fare in grande; cioè lui mi traduce in toscano questo e quell'articolo del secondo, e così si vede come dovrebbe e potrebbe facilmente esser fatto il primo. Ma bisognerebbe che tutta l'academia la pensasse come lui, e da questo siamo lontani più che mai; sicchè tutto finisce nel farmi divertire e arrabbiar me, per qualche orea. Queste cose s'intende sempre che sono dette tra di noi.
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