Lettera n. 1117
- Mittente
- Manzoni, Alessandro
- Destinatario
- Dandolo, Tullio
- Data
- 8 luglio 1855
- Luogo di partenza
- Di casa [Milano]
- Luogo di arrivo
- [Milano]
- Lingua
- italiano
- Incipit
- Nel libro offertomi da Lei in dono questa mattina
- Regesto
Alessandro Manzoni ha ricevuto in dono il volume di Dandolo La Signora di Monza e le streghe del Tirolo. Processi famosi del secolo decimosettimo per la prima volta cavati dalle filze originali di cui rifiuta, citandolo, ingiusti commenti a quanto scritto da lui sull'argomento nei Promessi sposi. In defintiva, Manzoni rifiuta il dono del volume.
- Note
Dopo aver ricevuto questa lettera manzoniana, Dandolo fece eliminare, a stampa già avvenuta, il quartino con il passo incriminato.
- Testimoni
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- (originale) Milano, Biblioteca Nazionale Braidense, Manz.B.I.35/2, cc. 2rv
- Edizioni
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- SFORZA 1905, vol. I, p. XCVII.
- MARIANI 1957, pp. 374-375.
- ARIETI-ISELLA 1986, lettera n. 1117, vol. III, pp. 52-53, note alla p. 603.
- CARTEGGI LETTERARI 2017, lettera n. 462, pp. 1152, note alla p. 1153.
- Opere citate
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Signor Conte,
Nel libro offertomi da Lei in dono questa mattina, trovo un giudizio, che non può riguardare altro che me.
Chi ha alzato un lembo di tal dramma spaventoso, dianzi sconosciuto, che scambia un monastero di vergini in caverna d'assassini: cosa che forse potè parere a rigoristi un argomento fornito a' mali commentarii de' nemici delle istituzioni monastiche; chi ne ha fatta clamorosa communicazione al pubblico; chi ha lanciata la fiera tragedia ad esser aggirata nel vortice della opinione, derelitta in balia ai contrarii parlari degli uomini; chi ne ha fatto un tanto più facil ludibrio, e accetta pastura d'oziosi, di tristi, in quanto che notevol parte ne rimase in ombra, indefinito campo a commentarii sfrenati, avrei a esser io. La conclusione voluta dalle parole che ho dovute citare, sarebbe che il rimovere del tutto la tenda insanguinata, era una cosa necessaria a riparare tutto quel male, al quale io avrei data occasione, e la più comoda occasione. Sono ben lontano dal voler discutere, né ora, né mai la giustizia d'una tale accusa; ma Ella non si maraviglierà che il libro che la contiene non possa rimanere presso di me come un dono.
Ho l'onore di dirmiSuo obb.mo dev.mo servitore
Alessandro Manzoni