Lettera n. 1004

Mittente
Manzoni, Alessandro
Destinatario
Pedro II
Data
18 maggio 1852
Luogo di partenza
Milano
Luogo di arrivo
s.l.
Lingua
italiano
Incipit
Nell'ubbidire all'inaspettata e troppo onorevole richiesta
Regesto

Alessandro Manzoni, rispondendo a una richiesta di Pedro II, imperatore del Brasile, gli invia il Cinque maggio trascritto di suo pugno e augura all'imperatore di riuscire nell'impresa di abolire la schiavitù nel paese.

Note

Rispondendo alla richiesta di don Pedro II del 16 giugno 1851 Manzoni allega a questa lettera accompagnatoria una copia autografa del Cinque maggio, oggi conservata al Museu Imperial de Petrópolis, Maço 160, Doc 7443; un facsimile fotografico della copia dell'ode, dono di Lewis H. Gordon, è alla Biblioteca Nazionale Braidense, Manz.B.XXX.5b. Il testo della lettera è stato ricollazionato sull'originale spedito, conservato al Museu Imperial (Maço 117, Doc. 5825).

Testimoni
  • (minuta) Milano, Biblioteca Nazionale Braidense, Manz.B.I.5/a1, c. 1rv
  • (originale) Petrópolis, Museu Imperial, Maço 117, Doc. 5825
    (non segnalato da ARIETI-ISELLA 1986, vol. II, p. 978)
Edizioni
  • GORDON 1953, p. 188.
  • ARIETI-ISELLA 1986, lettera n. 1004, vol. II, pp. 604-605, note alle pp. 978-979 (dalla minuta).
Opere citate

Il cinque maggio. Ode

+ Testo della lettera

Nell'ubbidire all'inaspettata e troppo onorevole richiesta che gli viene così da alto, temerebbe il sottoscritto di cedere a una soddisfazione della sua povera vanità, se non si sentisse predominare nell'animo una più nobile consolazione; quella cioè di vedersi aperto l'adito e, in certa maniera, concessa la facoltà d'offrire le sue vivissime congratulazioni alla Persona a cui il Signore volle dare una parte così essenziale e così felice in una santa e veramente gloriosa vittoria; e d'esprimere insieme il lieto augurio, che Codesta medesima Augusta Persona sia destinata all'impresa, ancora più gloriosa, di far cessare la schiavitù in un vastissimo territorio. Impresa difficile e lunga; ma che non è vano sperare dal potere unito alla ferma e prudente volontà del bene, e da una giovinezza già illustre e benedetta dal cielo.

Alessandro Manzoni