CS.M 375 [Postillato] Milano, Biblioteca del Centro nazionale di studi manzoniani

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1.

Dico a socera perché nora intenda. – Modo proverbiale

Lo stesso modo proverbiale compare, con inversione dei termini, anche in una postilla alla voce «Nœùra» della seconda edizione (1839-43) del Vocabolario milanese-italiano di Francesco Cherubini (tomo III, p. 177): «Dico a nora perché socera intenda. fior.» (cfr.Ferrari 2017). L'espressione ritornerà quindi in apertura della Lettera intorno al libro «De vulgari eloquio» di Dante Alighieri , pubblicata sulla «Perseveranza» il 19 marzo 1868: «Carissimo Bonghi, Dico a socera perchè nora intenda; cioè scrivo a voi in privato per giustificarmi del non aver fatta menzione del libro di Dante De Vulgari Eloquio , nella Relazione di cui anche voi avete accettata la responsabilità» (STELLA-VITALE 2000C, p. 109). La scelta del monottongo è quella più diffusa negli scritti linguistici (Serianni 1989). L’espressione comparirà infine nel Giorgini-Broglio, al lemma Nora: «Dico a te, nora, perchè socera intenda».

Luogo dell'opera: Lettera S, voce Suócera
Termine o passo postillato: Star come suocera e nuora. – V. in Nuora, sust. F. il § I. Suocera e nuora, Tempesta e gragnuola. – V in Gragnuola il § 3.