CS.M 538-539 [Postillato] Milano, Biblioteca del Centro nazionale di studi manzoniani
- Osservazioni sull'esemplare
Legature in pelle con impressioni in oro sul dorso.
- Presentazione
Il nome del politico e storico Charles De Brosses compare una sola volta nei carteggi, quando Manzoni, rivolgendosi a Gaetano Cattaneo, lo include gli autori i cui libri chiede o trattiene in prestito (lettera 1639, non datata ma collocata da Arieti-Isella 1986 dopo il 1827). Accanto a De Brosses, gli altri nomi citati sono quelli di Abel Rémusat e di Humboldt (che rimandano agli interessi manzoniani per la lingua cinese); e di due autori assenti nella biblioteca manzoniana: Adelung (filologo tedesco autore di un Prospetto universale delle lingue) e di Festo (grammatico del II secolo d. C., autore del De verborum significatione). Il Traité de la formation méchanique des langues è citato nel Sentir messa, dove Manzoni, discutendo l'uso improprio delle etimologie, precisa che ogni lingua ha esempi di parole il cui senso si discosta dal significato della voce originaria, come documentano tra l'altro le «osservazioni curiose e vere che vari scrittori hanno fatte su questo deviar dei vocaboli dal senso dal senso degli altri vocaboli che hanno servito a formarli», con rimando in nota a De Brosses («Cap. X e seguenti») e al volume La fortuna delle parole (1831) di Giuseppe Manno (STELLA VITALE 2000A, p. 248). Poco oltre, nel Sentir messa, Manzoni fa cenno ad «Alcuni filosofi» che hanno sostenuto l'invenzione umana del linguaggio, senza specificare i loro nomi (STELLA VITALE 2000A, p. 253): che De Brosses sia tra loro sia evince da uno degli Scarti relativi al Sentir messa, dove si discutono alcuni argomenti addotti da De Brosses in favore della teoria che una lingua primitiva sia stata fatta dagli uomini (STELLA VITALE 2000B, pp. 556 ss.). De Brosses torna quindi nella quarta redazione del trattato Della lingua italiana: il tema è di nuovo quello dell'allontananarsi di molte parole dalla loro etimologia, e il Traité di De Brosses («scrittore così sagace quando si contenta d'osservare i fatti o di indurli, come strano quando s'arroga d'inventarli di pianta») è di nuovo indicato come rimando, assieme al volume di Manno (STELLA VITALE 2000B, p. 713). Ultima apparizione, di nuovo entro la quarta redazione del trattato Della lingua italiana: De Brosses è citato, attraverso Beauzée, per aver affermato che le interiezioni sono state le prime voci articolate dall'uomo (STELLA VITALE 2000B, p. 745).
- Descrizione della postillatura
Non ci sono postille. Segni nel volume I.
- Opere correlate
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- «Sentir messa»
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Della lingua italiana
quarta redazione
- Comprende
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Brosses, Charles : de <1709-1777>1 [Postillato]
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Brosses, Charles : de <1709-1777>2
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