CS.M 896 [Postillato] Milano, Biblioteca del Centro nazionale di studi manzoniani
- Osservazioni sull'esemplare
Legatura in pergamena floscia; sul dorso, autore, titolo e numero 37 mss. Sulla seconda di copertina segnatura ms. «∆.H. II». Nel controfrontespizio, nota di provenienza ms.: «Est Conuentus ss. Cosme et Damiani Med.ni PP: Eremit. Discalceator. s.p. Augustini». Nel contropiatto poteriore, numero 64 a penna marrone. L’angolo inferiore della p. 41 è strappato.
- Presentazione
Il nome di Francesco Birago compare nei Promessi sposi, entro la descrizione della biblioteca di don Ferrante (dove si cita però l’altra sua opera posseduta da Manzoni, i Discorsi cavallereschi (CS.M 921): «L’autore però degli autori, nel suo concetto, era il nostro celebre Francesco Birago, con cui si trovò anche, più d’una volta, a dar giudizio sopra casi d’onore; e il quale, dal canto suo, parlava di don Ferrante in termini di stima particolare. E fin da quando venner fuori i Discorsi Cavallereschi di quell’insigne scrittore, don Ferrante pronosticò, senza esitazione, che quest’opera avrebbe rovinata l’autorità dell’Olevano, e sarebbe rimasta, insieme con l’altre sue nobili sorelle, come codice di primaria autorità presso ai posteri: profezia, dice l’anonimo, che ognun può vedere come si sia avverata» (XXVIII, 55; il personaggio appare fin dalla Prima minuta, III, IX, 17, dove il ritratto è analogo, ma diversa la formulazione).
- Descrizione della postillatura
Non ci sono postille verbali
- Segni di lettura
- 191
- Orecchie
- 9-10, 108,144
- Segnalibri
- 6-7
- Nota sui segni non verbali
Il segnalibro delle pp. 6-7 rimanda a un passo che rappresenta con evidenza la fonte diretta della disputa cavalleresca alla tavola di don Rodrigo. Due i riscontri puntuali. La descrizione del caso in Birago: «si venne a discorrer sopra a ’l caso auenuto delle percosse date dal Cavaliere Spagnolo a casa del Caualier Milanese; nella quale non trouato il prouocato; ma un suo fratello senza dir parola ad esso diede la disfida; la qual letta, che l’hebbe: diede alcune bastonate al portator di essa». E nelle parole di don Rodrigo: «un Cavaliere spagnuolo mandò una sfida ad un cavalier milanese = il portatore non trovando il provocato in casa, consegnò la lettera ad un fratello del cavaliere; il quale, letta che l’ebbe diede alcune bastonate al portatore [...].» (FL, I, V, 56; cfr PS V, 38, con formulazione simile, ma meno aderente alla fonte). La menzione dei feciali in Birago: «gli Feciali, i quali erano quelli, che al tempo de li antichi Romani intimavano le guerre, erano sicuri per la ragion delle genti di andare e di tornar sino tra i Barbari». E nelle parole del podestà: «Parlo soprattutto del diritto delle genti. Mi dica un poco, di grazia, se i feciali che gli antichi romani mandavano a intimar le sfide agli altri popoli, chiedevan licenza d’esporre l’ambasciata: e mi trovi un poco uno scrittore che faccia menzione che un feciale sia mai stato bastonato» (PS, V, 40; FL, I, V, 58: in questo caso la versione del romanzo edito presenta qualche tratto di maggiore aderenza alla fonte).
- Opere correlate
-
-
I promessi sposi
Prima minuta; seconda minuta; edizioni a stampa
-
I promessi sposi
- Bibliografia
-
- NUNNARI 2013 = Nunnari Tano, Le fonti storiche dei «Promessi sposi», Milano, Centro Nazionale Studi Manzoniani, 2013
Vedi immagini
(4)
[Riproduzione parziale]
Scheda di Mariarosa Bricchi | Cita questa pagina