MANZ. 12. 0008-0009 [Postillato] Milano, Biblioteca Nazionale Braidense

Bonald, Louis Gabriel Ambroise <vicomte de>
{ Oeuvres de m. de Bonald } 6-7: Pensees sur divers sujets, et discours politiques; par M. de Bonald. Tome premier [-second]
A Paris : chez Adrien Le Clere, libraire-imprimeur de N.S.P. le Pape et de l'Archeveche de Paris, quai des Augustins, n.35, 1817
2 v. ; 8º
Lingua: francese
Contenuto: Volume I. Pensées diverses. Volume II. Opinions prononcées à la Chambre des Députés
Osservazioni sull'esemplare

Legatura in mezza pelle e cartone. Tagli marmorizzati. Titolo e nome dell’autore in oro sul dorso. Manca la p. 1 del volume I

Vicenda collezionistica

donazione Brambilla

Presentazione

Nella biblioteca di Manzoni si conservano le Oeuvres del politico e filosofo cattolico Louis de Bonald ma, dei sette volumi, soltanto il primo dei due che costituiscono i Pensées diverses presenta alcune postille. Dal volume dei Pensées è tratta inoltre una citazione che compare nel Sentir messa quando Manzoni, discutendo dell’assenza, in Italia, di una lingua comune, scrive: «questo fa che la letteratura non sia quivi pure ciò che un valentuomo ha detto ch’ella è, e che per vero può e dovrebb’essere fino ad un certo segno, “l’espressione della società”, una parte più meditata della vera conversazione umana, una rappresentazione della vita reale» (STELLA-VITALE 2000A, p. 213). L’intero passo da cui proviene la citazione afferma: «Les François n’ont point proprement d’ouvrage national, parce qu’il ont une littérature toute national. Quand une littérature tout entière est l’expression de la société, un ouvrage particulier ne peut être l’expression d’un peuple» (Pensées, p. 239: il passo non è contrassegnato o evidenziato).
Nonostante la postillatura sia limitata, De Bonald è ben presente negli scritti linguistici manzoniani, soprattutto in relazione al tema dell’origine del linguaggio: il filosofo fu infatti oppositore della tesi sensista sull’origine umana del linguaggio, e sostenne che l’atto della parola era stato comunicato da Dio all’uomo. Nel Sentir messa, Manzoni scrive: «Ma come [...] il Sig.r de Bonald ha per la prima volta, con singolar lode e con somma utilità, fermamente e distintamente avvertito, tutti questi sistemi [che sostengono l’invenzione umana del linguaggio], e tutti quelli dello stesso genere che si possano immaginare, implicano necessariamente contraddizione; poiché le operazioni della mente umana colle quali e quegli hanno voluto, e altri possan volere che l’uomo abbia inventato la parola, non si fanno dalla mente mana che col mezzo della parola medesima» (STELLA-VITALE 2000A, p. 253; un formulazione analoga si trova anche nello Scarto 9 relativo allo stesso Sentir messa, cfr. STELLA-VITALE 2000B, pp. 561-62). Il tema dell’origine del linguaggio ritorna nella terza redazione del trattato Della lingua italiana: «Non è possibile concepire atto razionale senza parola, più di quello che, nell’ordine materiale, si possa concepire corpi senza forma, nè operazioni senza moto. E, per dirla con le parole dello scrittore che primo avvertì fermamente e distintamente il vizio comune a tutte quelle ipotesi [...] e primo pose davvero questa importantissima e fecondissima tesi, e diede, per questa parte, all’antica verità la forma espressa che il nuovo errore aveva resa necessaria, L’uomo non ha potuto inventare i segni, perché non può inventare senza pensare, né pensar senza segni. [De Bonald, Essai analytique sur les lois naturelles de l’ordre social, Chap. 2]» (STELLA-VITALE 2000A, p. 287; la citazione si trova anche negli scarti relativi alla terza redazione del trattato, cfr. STELLA-VITALE 2000B, p. 586). Il passo si trova a p. 53 dell’edizione dell’Essai posseduta da Manzoni (Manz. 12.0003), dove non compaiono segni né postille. De Bonald viene citato di nuovo più oltre quando, accolto il dato che la parola è componente essenziale della facoltà di comunicare, Manzoni risponde all’obiezione che i sordomuti, pur privi della parola, si intendono con gli altri: «I sordomuti son uomini venuti su, come gli altri, in mezzo ai segni; e, come dice egregiamente il Sig.r de Bonald, hanno per maestra l’intelligenza di quei che parlano» (STELLA-VITALE 2000A, p. 311). In nota, Manzoni trascrive il testo originale francese, e ne cita la provenienza (Recherches philosophiques, Chap. II. De l’origine du langage, t. I, p. 213: il passo, entro l'edizione delle Oeuvres [Manz. 12.00011], non reca segni né postille). L’ultima citazione riguarda le idee innate, e in particolare l’opinione di Locke che gli animali, in quanto capaci di operazioni mentali, parteciperebbero di facoltà umane. Anche in questo caso Manzoni si avvale della risposta di de Bonald: «Dacchè hanno messo innanzi, dice egregiamente il sig.r L. De Bonald, che la nostra facoltà di pensare è tutta quanta nella nostra organizzazione, consentanei a sè stessi, hanno pure supposto un’intelligenza, se non eguale, simile almeno alla nostra, dovunque scorgevano un’organizzazione che somigli in qualche modo a quella dell’uomo» (STELLA-VITALE 2000A, p. 318). In nota, Manzoni fornisce il testo originale francese, e ne indica la provenienza: Recherches philosophiques sur les premiers objets des conaissances morales, Chap. XIII. Des animaux: il passo si trova a p 234, e non reca segni né postille.


Numero delle postille
3
Luoghi
volume I
Opere correlate
Edizioni
  • BRAMBILLA-BONGHI-SFORZA 1883-1898 = Manzoni Alessandro, Opere inedite o rare di Alessandro Manzoni, pubblicate per cura di Pietro Brambilla, da Ruggiero Bonghi e Giovanni Sforza, Milano, Rechiedei, 1883-1898 (voll. 5)
    (volume II, 1885)

Fa parte di
  • Bonald, Louis Gabriel Ambroise <vicomte de>
    Oeuvres de m. de Bonald [Postillato]

Comprende

Esemplari dello stesso insieme
  • Bonald, Louis Gabriel Ambroise <vicomte de>
    1: Essai analytique sur les lois naturelles de l'ordre social, ou du pouvoir, du ministre et du sujet dans la societe
  • Bonald, Louis Gabriel Ambroise <vicomte de>
    2-4: Legislation primitive, considérée dans les derniers temps par les seules lu mières de la raison, suivie de divers traités et discours politiques, parM. de Bonald
  • Bonald, Louis Gabriel Ambroise <vicomte de>
    5: Du divorce, considéré au 19.e. siècle, relativement a l'état domestique et a l'état public de société; par M. De Bonald
  • MANZ. 12. 0008-0009
    Bonald, Louis Gabriel Ambroise <vicomte de>
    6-7: Pensees sur divers sujets, et discours politiques; par M. de Bonald. Tome premier [-second] [Postillato]

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